Pd, D’Alema: “Se si vota a marzo primarie solo per scegliere il premier” (da la Repubblica – 30.09.2013)

L’ex presidente del Consiglio interviene sulle tempistiche del congresso democratico: “C’è stato un fulmine a ciel sereno, nel partito ci sono diverse personalità che potrebbero essere premier, non solo Letta e Renzi”. E sulla crisi: “Non si governa con un pugno di dissidenti”

ROMA – Se la situazione precipitasse, e si dovesse tornare al voto “tra fine febbraio e primi di marzo”, il Pd sarebbe costretto a velocizzare le primarie per la scelta del premier fissandole a dicembre. E dunque tagliando la consultazione sul segretario e puntando anzitutto a individuare una sua candidatura. Massimo D’Alema torna a dire la sua sulle prossime tappe dei democratici: “Temo che a dicembre si dovrebbero fare le primarie per il premier” ha detto a chi gli chiedeva del congresso, aggiungendo che “d’altra parte c’è stato un fulmine a ciel sereno”.

“Certamente, nel Pd ci sono diverse personalità che potrebbero essere premier – ha aggiunto l’ex presidente del consiglio – e non mi limiterei solo a Enrico Letta e Matteo Renzi”. Ha citato, ad esempio “nuove leve che ci sono tra gli amministratori locali”. A chi gli domandava se lui sarebbe candidabile, D’Alema ha spiegato: “Io ho già dato. Non sono nemmeno stato candidato al Parlamento e per reati anche meno gravi di Berlusconi: essere stato un leader della sinistra, per il resto incensurato”.

D’altronde per puntare a un governo Letta bis occorrerebbero “fatti politici rilevanti sotto il profilo della qualità politica e dei numeri” perché “con un pugno di dissidenti non si governa il Paese”. D’Alema ha spiegato che “se una parte rilevante del Pdl dovesse staccarsi e fare una scelta europea questo dovrebbe essere considerato perché potrebbe rappresentare uno scenario politico nuovo”. Altrimenti, sembra suggerire, meglio il voto.

“Se matura uno scenario politico nuovo – ha aggiunto – che possa far pensare anche a un rilancio politico di un governo che ha anche bisogno di una messa a punto programmatica, allora benissimo, allora un Letta bis avrebbe una missione chiara, ma se c’è un appoggio tecnico, allora va fatta la legge stabilità perché non vogliamo farcela scrivere dell’Europa, la nuova legge elettorale e dopo di che si va al voto. Non sono un fan del voto anticipato ma a volte è una via d’uscita democratica a una situazione che rischia di diventare molto ingarbugliata”.

L’ex ministro degli Esteri ha parlato anche di Beppe Grillo: da parte dell’ex comico genovese ci sono state parole “di inaudita violenza: se la gente vota ancora Pd e Pdl se ne va dall’Italia? Beh, è una buona opportunità. Potrebbe abbandonare il Paese a nuoto, sarebbe una bella scena: staremmo tutti lì a salutarlo” ha chiuso D’Alema.

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